Gli Etruschi erano un popolo pratico e concreto, poco incline ai giochi di parole. E allora, come avranno quella minestra di cui colmavano le scodelle, fatta di acqua di mare, un po’ d’erbe spontanee e magari un uovo, se non acquacotta? Fin dal nome non c’è nulla di più elementare: acqua, fuoco ed erbaggi della terra. L’aria, il quarto degli elementi alchemici, era tutt’attorno a chi mangiava, perchè l’acquacotta era cibo di pastori e braccianti, che a nascondersi dal cielo per mangiare facevano torto alla benevolenza degli dei.

  • 60 gr di lardo fresco
  • 3 cipollotti
  • un mazzo d’erbe spontanee (crescione, papavero, coriandolo, margherite, pimpinella ecc.)
  • 2 gallette di pane
  • 1,5 l. di acqua di mare
  • (se c’è) un uovo

Faccio schiumare in una pentola il lardo e vi faccio cuocere i cipollotti spaccati fino a coloritura. Introduco le erbe spezzate che lascio insaporire qualche minuto rimestando. Aggiungo l’acqua di mare e lascio cuocere per 30′. Nei piatti adagio le gallette, vi rompo sopra un uovo e verso l’acquacotta bollente.

(Sergio Grasso)